Oggi parliamo di elettronica e quindi di viti per i prodotti dell’industria elettronica.
Prima di descrivere i caratteri salienti delle piccole viti che “tengono insieme” pc e smartphone (per citare i prodotti più noti),leggiamo questi dati:
In questa forbice è contenuto il passato e il futuro del mondo. Senza contare che molto del lavoro che si compie in GM come in qualsiasi altra azienda automotive, è compiuto da robot, macchine guidate da sistemi di intelligenza artificiale, ovvero la “fabbrica 4.0” basata sull’Internet of Things.
Processori per… processi sempre più evoluti quindi. Letteralmente tenuti insieme (i processori e in ultima analisi anche i processi) da migliaia di oggetti piccoli quanto preziosi: le viti per l’elettronica.
Ecco la “carta d’identità” delle piccole dive:
questi ultimi progettati per aggredire e serrare gusci in plastica o schede elettroniche, telecomandi per movimentazione, cellulari, componenti X Hi-fi, apparecchi micro e qualunque altro “oggetto” di micro-elettronica.
Domanda delle cento ghinee come scriveva Dumas nei “Tre moschettieri”. Come sono le macchine che producono le viti per l’elettronica? Le migliori in assoluto: le macchine che producono e filettano queste vitine lillipuziane sono incredibilmente precise e di ridotte dimensioni rispetto alle stampatrici e filettatrici tradizionali. Insomma, la vite “elettronica” è davvero un mondo a parte.